La Patata

Pur essendo umile nel bene e nel male ha cambiato la storia. Non esiste una coltura che fornisca tante calorie e proteine per ettaro coltivato. E tanto povera non è … soprattutto se colorata…

Le bucce di patata sono utili?

Chips, french fries… le patate spesso si consumano trasformate ovvero già pronte al consumo. In Italia le patate destinate ai diversi segmenti della trasformazione industriale ammontano a svariate migliaia di tonnellate annue. A seguito della fase della pelatura industriale, le bucce nel passato finivano in gran parte smaltite in discarica. E oggi? L’industria della trasformazione della patata, si sta muovendo verso una logica circolare di sfruttamento energetico degli scarti della filiera finalizzato alla produzione di biogas. Grazie all’avvento delle bioraffinerie la biomassa di scarto viene infatti utilizzata nella produzione di bioenergia. Tale recupero consente all’azienda che lavora la patata di produrre energia da biomasse residue in alternativa ai combustibili fossili. Ma nella buccia del tubero ci sono molecole bioattive che in questo processo non vengono valorizzate: gli alcalodi e i fenoli. I glicoalcaloidi (GAs) sono metaboliti steroidei prodotti dalle piante della famiglia botanica delle Solanaceae. Nella patata coltivata (Solanum tubersoum), i GAs sono prevalentemente α-solanina (±40% del totale) e α-caconina (±60% del totale). Il loro accumulo avviene in tutti gli organi della pianta (foglie, radici, germogli e tuberi), concentrandosi in particolar modo nella buccia. Per noi sono così preziosi perché sono naturalmente attivi nei confronti di virus, funghi, batteri ma soprattutto su insetti parassiti, agendo tramite la penetrazione della membrana cellulare e creando una struttura rigida che ne provoca la rottura e quindi la morte cellulare.

Meccanismo di azione dei glicolalcaloidi.

Tratta da: Pacifico D. et al., 2021, Molecules https://doi.org/10.3390/molecules26082174